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Il mercato dell’energia. Quali insidie nasconde?

Dal 2007 l’Italia ha completato il processo di allineamento al resto dell’Unione e da allora molteplici aziende, sia private che municipalizzate, producono energia in maniera autonoma o la acquistano da produttori e trasportatori, per poter erogare il servizio all’utente finale. Nel mercato libero dell’energia esiste un regime di concorrenza tra gli operatori e l’Autorità per l’Energia, a tutela del consumatore, garantisce l’adempimento di una serie di obblighi finalizzati ad una maggiore efficienza del mercato e ad assicurare la piena libertà di scelta tra una pluralità di player.
Occorre adesso fare una precisazione indispensabile per comprendere le dinamiche del mercato e le maggiori difficoltà che le imprese incontrano nell’affrontare la concorrenza del libero mercato.

Il processo che permette di fornire energia elettrica all’impresa è composto di tre fasi:
1. Produzione o acquisto dell’energia
2. Trasporto
3. Distribuzione al cliente finale
La distribuzione e il trasporto sono normate dall’Autorità e non sono oggetto di negoziazione tra venditore e cliente. In fattura d’acquisto le tariffe sono stabilite per legge e uguali per tutti i fornitori.
La libera concorrenza e la fase di contrattazione tra fornitore e azienda avviene sul prezzo dell’energia e sulle condizioni contrattuali.
Non tutti sanno che il peso dei c.d. oneri passanti (trasporto e distribuzione) sommato a tasse e accise vale circa il 50% della bolletta elettrica. Non basta. Le PMI italiane hanno un’ulteriore possibilità: quella di rimanere o di scegliere il c.d. mercato tutelato.

Un’evoluzione del vecchio mercato a monopolio statale in cui sempre l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico stabilisce tutte le condizioni della fornitura comprese quelle economiche e contrattuali che vengono aggiornate trimestralmente in base all’andamento dei prezzi degli idrocarburi. E’ evidente che il panorama delineato è piuttosto frammentato ed è comprensibile un primo disorientamento sul da farsi. Purtroppo le cose si complicano ulteriormente se aggiungiamo a quanto finora detto un elenco delle peggiori e più frequenti prassi che rimescolano le carte e ci presentano un panorama ostile e poco comprensibile:
. Clausole contrattuali incomprensibili
. Tariffe poco chiare e spesso ingannevoli
.Truffe nella vendita porta a porta
. Fatture incomprensibili
. Fatturazione su consumi stimati
. Conguagli e compensazioni su periodi precedenti
. Errori nell’applicazione di oneri e tasse
. Assistenza post vendita inefficiente
. Distacchi di fornitura inaspettati e arbitrari
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